
Qualche anno fa una cara amica mi ha chiesto di individuare una grande casa che potesse riunire sei o sette nuclei familiari con spazi comuni da condividere perché lo stare insieme con gli amici, quelli veri, in un ambiente creato per loro sarebbe stato il loro sogno ora che i figli ormai avevano conquistato la loro autonomia.
Il cohousing è uno stile di vita collaborativo che privilegia i rapporti di buon vicinato per garantire una alta qualità di vita. Nasce in Danimarca negli anni'60 ma piano piano si diffonde in tutta Europa e successivamente anche in Italia.
Ma come deve essere questo strutturato questo immobile? Deve essere composto da abitazioni private corredate da spazi e servizi comuni che devono essere proprio decisi dai "cohouser" in fase di progettazione.
Si parte da uno dei punti cardine: l'autonomia della propria abitazione e dei propri tempi di vita.
Poi si valutano gli spazi comuni, a partire da una grande cucina professionale condivisa, lavanderia, biblioteca, giardini ed orti, palestra, e sale per hobby e non devono mancare le stanze per gli ospiti.
I benefici dal punto di vista sociale, economico ed ambientale sono importanti. Vivere insieme, oltre a far recuperare la socialità e l'aiuto fra i cohouser, aumento la qualità della vita, riduce lo stress, creando uno stile di vita umano e sostenibile.
Sono tanti i progetti in Italia: Pomaseiuno a Milano, Base Gaia sempre a Milano .
A Torino "Numerozero" è il recupero di una palazzina in cui sono stati ricavati 8 appartamenti, Mi Impegno & Prendo Casa è il cohousing di Bolzano, A Ferrara il San Giorgio vice nel 2015 Il premio "Green Building Solution Awords" per le soluzioni tecnologiche conto i cambiamenti climatici. In provincia di Bologna a San Lazzaro di Savena, Case Franche a San Martino in Villafranca, una frazione del comune di Forlì, e a Capannori in provincia di Lucca .
Alessandra Lai 03.08.2020
Comments