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Proroga Bonus Casa Giovani Under 36 con la Legge di Bilancio

Immagine del redattore: Alessandra LaiAlessandra Lai

Aggiornamento: 30 nov 2022


Ci siamo, i giovani sotto i 36 anni avranno un altro anno a disposizione per acquistare la loro prima casa!

Nella conferenza stampa del 22 novembre u.s. è stato annunciato il prolungamento per tutto il 2023 per la misura introdotta dal Governo Draghi con il Decreto Sostegni Bis.

Vengono dunque riconfermate le misure per l'agevolazione sull'acquisto della prima casa per le giovani coppie.

L'agevolazione consiste principalmente nei seguenti punti:

  • esenzione dell'imposta di registro, ipotecaria e catastale;

  • garanzia dello Stato fino all'80% dell'importo del mutuo, tramite Consap;

  • possibilità di richiedere il mutuo nella misura del 100%.

Ma nel caso in cui per l'acquisto sia dovuta l'IVA che accade? L'acquirente riceve un credito di imposta dello stesso importo dell'imposta dovuta. Per i finanziamenti è inoltre prevista l'esenzione dell'imposta sostitutiva.


Restano invariate le condizioni necessarie per poter accedere a queste agevolazioni che, ricordiamo erano in vigore fino alla fine di questo 2022 : giovani entro i 36 anni con ISEE non superiore ai 40.000 euro e tetto massimo finanziabile 250.000 euro


Oltre a determinare queste agevolazioni, il Sostegni-bis ha previsto anche che i tassi fossero calmierati. In particolare, non potessero superare il TEGM, il tasso globale medio calcolato trimestralmente da Bankitalia e pubblicato dal Mef nell'ambito delle soglie anti-usura. L'effetto sul mercato è stato importante. Secondo una fresca analisi del portale MutuiOnline.it, le richieste di mutui prima casa durante il secondo trimestre 2021 (prima dell'approvazione delle misure di Draghi) pesavano per il 59,8% del totale e nei trimestri successivi sono cresciute progressivamente fino a raggiungere, dopo un anno esatto cioè nel secondo trimestre 2022, il 75,5% del mix (+26 punti percentuali). A quel punto, però, è subentrato il problema dell'aumento improvviso dei tassi, legato alle strette della Bce che ha alzato il costo del denaro per frenare l'inflazione. Il movimento è stato velocissimo - circa 200 punti base in sei mesi - e il TEGM (che viene strutturalmente pubblicato con un ritardo rispetto alle dinamiche di mercato) non è stato in grado di tenere il passo.


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